Fonte esterna - Stampa
08/12/17
Lo scultore bresciano, rappresentato dalla galleria Liquid Art System di Franco Senesi, è l'unico artista vivente ad esporre al Pantheon, considerato uno degli autori più intensi nel panorama della scultura contemporanea.
Le opere, volute dall’ arciprete rettore del Pantheon Mons. Daniele Micheletti, sono state ideate da Federico Severino con il contributo della fonderia CUBRO di Novate Milanese e con la consulenza teologico pastorale di Don Angelo Pavesi, consulente per il Capitolo dei Canonici del Pantheon per la sistemazione del presbiterio. Una collaborazione simbiotica tra l’Artista e il Teologo, nella ricerca di coniugare le esigenze del bello formale con quelle del suo contenuto spirituale, un’iconologia allo stesso tempo affascinante e inquietante, capace di incrociare eleganza colta e immediato coinvolgimento emotivo, elevazione spirituale e riflessione esistenziale:
Ciò che contraddistingue l’opera di Severino è, infatti, la tensione tra due poli. Da una parte il divagare colto nei labirinti della storia dell’arte, a catturare suggestioni: la solennità dell'altorilievo di un sarcofago etrusco, un dettaglio ritrovato in un portale barocco, un'espressione allucinata rubata al ricordo di un passo dantesco o alla scultura trecentesca, l’esasperata deformità dell’Espressionismo. Dall’altro lato la scultura di Severino porta l’impronta di una fervida capacità inventiva che si muove nella dimensione dell’inconscio, pronta a dare forma a visioni e aspirazioni che abitano dalla notte dei tempi l’animo umano.
Federico Severino
Federco Saverino è nato a Brescia nel 1953, dove vive e lavora. Personalità complessa ed eclettica, si rivolge con passione agli studi di filosofia fino alla laurea, maturando contemporaneamente i suoi studi artistici da autodidatta.
Già nel 1974 si propone con una personale, recensita da Luciano Spiazzi ed Elvira Cassa Salvi, in cui affiorano i temi inquietanti e la straordinaria suggestione che caratterizzeranno la sua ricca produzione.
Nel 1992 viene pubblicata la monografia a cura di Alberto Crespi e Fausto Lorenzi che documentano la produzione di Severino dal 1980 al 1992.
La sua opera porta l’impronta di una fervida capacità inventiva sorretta da una cultura approfondita capace di equilibrare le forti tensioni che la sottendono. La sua iconologia, che si accompagna a figure del mito e a figure del sacro, ha instaurato tra reale e immaginario uno stretto dialogo che, sviluppato coerentemente lungo decenni ha ormai assunto lessico e ritmi ben distinguibili nel panorama della scultura contemporanea.
L'opera di Severino, ispirata a temi sacri, ha raccolto consensi da parte della critica e della stampa in tutta in Italia e ha partecipato a una lunga serie di mostre allestite in importanti spazi pubblici e gallerie private a Roma, Milano, Venezia, Bergamo, Monza, Firenze, Brescia, Pietrasanta, Torino, Positano e Capri. Sue opere sono presenti in importanti collezioni d'arte private e in modo permanente anche in spazi pubblici come la collezione Centro Arte Moderna di Pisa e di grande rilievo come il Pantheon e la Basilica di San Vitale a Roma.
Da anni collabora con Liquid art system di Franco Senesi, con cui ha organizzato importanti mostre personali all’estero (Russia, Turchia, UK, Ungheria, USA).